Ospiti 2019

Elso Simone Serpentini

Da un iniziale interesse per la filosofia greca è passato ad occuparsi di fenomenologia e di sociologia, sostenendo nel 1966 (Università di Roma) la tesi “Storicismo, mar-xismo e sociologia della conoscenza nei primi saggi tedeschi di Karl Mannheim”.

Successivamente, si è dedicato, oltre che all’insegnamento nei licei della storia e della filosofia, ad un’intensa produzione pubblicistica, collaborando a periodici e a testate radiotelevisive, per le quali ha allestito inchieste storiche e trasmissioni di argomento letterario e filosofico.

Nel 2001 ha dato vita alla collana Processi celebri teramani (nella quale sono stati finora pubblicati trentacinque volumi), in cui ricostruisce crimini e relative vicende processuali con uno stile narrativo che unisce il rigore documentaristico alle tecniche descrittive della letteratura gialla classica. Nel 2004 ha dato vita alla collana Briganti d’Abruzzo della quale sono apparsi finora cinque volumi sul brigantaggio medievale e rinascimentale. Nel 2008 ha pubblicato la prima traduzione in italiano moderno del capolavoro della letteratura spagnola barocca “Il Criticone”, di Baltasar Gracián (1651/57).

Nel 2009, insieme con lo studioso francese Maurice Mauviel, ha pubblicato Enrico Sappia, Cospiratore e agente segreto di Mazzini, una biografia assai documentata di un protagonista e testimone dei principali fatti storici europei dalla fondazione della Repubblica Romana ai primi anni del Novecento.

Nel 2013 ha pubblicato “All’Oriente di Teramo. La massoneria teramana tra storia e cronaca”, di cui nel 2015 è uscita la seconda edizione aggiornata e accresciuta; insieme a Loris Di Giovanni ha, nel 2019, scritto “Storia della massoneria abruzzese”. Ha dedicato quattro volumi alla storia degli spettacoli cinematografici e teatrali a Teramo

Igor De Amicis

E’ nato a Roma nel 1976. Commissario Capo di Polizia Penitenziaria, svolge le funzioni di vice comandante di reparto in un carcere.

Ha un passato da avvocato e uno ancora più remoto, ai tempi dell’università, da buttafuori. Divide la passione per la scrittura con sua moglie Paola Luciani con la quale ha scritto “ Giù nella miniera”, selezionato per il progetto lettura del «Premio Bancarellino» 2017 e vincitore del Premio Speciale dei Ragazzi al «Premio Parco Majella» 2017.

Insieme hanno anche scritto “Roberto Mancini nella terra dei fuochi”, “L’invenzione della scrittura”, “I gladiatori a Roma”, “Tutankhamon, il faraone bambino”,”Malala, una voce contro l’ignoranza” e “Il gobbo di Notre Dame”. “La settima lapide” pubblicato nel 2018 dalla casa editrice DeA Planeta è il suo primo thriller.

 

Sandro Melarangelo

Nato a Teramo nel 1941, Sandro Melarangelo è avviato alla pratica della pittura da suo padre Giovanni. Titolare della classe di discipline pittoriche nel Liceo Artistico di Teramo dal 1970 al 2005, è dal ’85 direttore artistico dell’Associazione “Teramo Nostra” e del Premio Internazionale della fotografia del cinema “Gianni Di Venanzo”, per entrambi ideatore e fondatore.

Dal 1957 espone in personali e collettive nazionali a Roma, Firenze, Bari, Perugia, Padova, Taranto, Sciacca, Ostiglia, Recanati. Dal 1962 al ’68 vive e lavora a Roma dove frequenta il Corso Libero del Nudo all’Accademia delle Belle Arti. Con il collega Tommaso Medugno decora la sezione Trionfale del Partito Socialista. Collabora come grafico alla rivista “L’Astrolabio” diretta da Ferruccio Parri.

Nel ’68 è invitato alla VI Biennale Romana al Palazzo delle Esposizioni. In Abruzzo è presente a varie edizioni dei premi e delle rassegne regionali di Teramo, L’Aquila, Avezzano, Sulmona, Penne, Ortona,Vasto. Decora per la CGIL di Teramo, nella propria sede, nel 1978, un vasto Murale sulle lotte operaie del Vomano. Nello stesso anno illustra una cartella di disegni sulla storia della Resistenza Teramana raccontata da Riccardo Cerulli.

Nel ’93 realizza 33 disegni sui Canti dell’Inferno per la Societa’ Dante Alighieri, ora esposti permanentemente presso la Fondazione Celommi a in Villa Capuni a Torricella Sicura.

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Giustino Parisse

E’ Responsabile della redazione dell’Aquila e caporedattore del quotidiano “Il Centro”. Vittima del terremoto de L’Aquila, si è salvato, insieme alla moglie, nel crollo della loro casa a Onna, ma ha perso i due figli di 16 e 18 anni e il padre 75enne, mentre la madre è rimasta gravemente ferita.

E’ stato la voce narrante della gente semplice di Onna che dopo aver scavato a mani nude tra le macerie, ha pianto 40 dei suoi 350 abitanti. Da 10 anni Giustino Parisse continua a scrivere “spiando dal buco delle macerie», raccontando di ruberia, di speculazione e della fatica della sua gente ad immaginare un futuro e non manca una lettera ai suoi figli.

“Continuare quei colloqui mi aiuta, raccontare loro cosa facciamo io e la loro mamma, i loro amici, dove avrebbero potuto approdare i loro sogni di ragazzi è come non lasciare al sisma l’ultima parola su di loro…”